Tecniche di analisi del rischio – HAZOP

18 feb 2021 / di GM International

Categorie: Safety news

La tecnica HAZOP (HAZard and OPerability) è una procedura di valutazione dei rischi basata su scenari. È tipicamente impiegata per determinare quali pericoli possono verificarsi e quali barriere di sicurezza (Protection Layers) adottare.
La tecnica HAZOP e le sue numerose varianti, definite dallo standard IEC 61882, hanno avuto origine da studi di tipo assicurativo su grandi impianti di processo, estendendo l’applicazione ad analisi dettagliate su una vasta gamma di rischi durante le fasi di progettazione e di esercizio di un determinato processo. La tecnica è stata sviluppata per identificare e valutare i rischi in un impianto e per identificare i problemi legati alle operazioni normali e alle procedure di sicurezza. A causa delle informazioni dettagliate necessarie può essere implementata solo nel mentre o al termine della progettazione esecutiva. I limiti dell’impianto in esame devono essere appunto definiti in dettaglio con l’ausilio dei documenti impiegati in fasi successive per l’esecuzione dello studio: planimetrie, schemi di marcia, diagrammi funzionali, diagrammi di flusso, specifiche delle apparecchiature, schemi elettrici unifilari, disegni di dettaglio dei fornitori, manuali operativi, procedure di emergenza. L’uso di documenti incompleti o non aggiornati può compromettere in modo significativo qualità e risultati dello studio, pertanto è fondamentale lavorare su documentazione “as built”, ossia in versione finale di costruzione e aggiornata.

Le analisi di rischio e operatività sono sviluppate per consentire un esame formale, sistematico e critico degli intenti progettuali e processuali di un sistema. Tali analisi consentono l’individuazione e la valutazione di possibili rischi e malfunzionamenti di singole parti dell’impianto e delle conseguenze per l’intero sistema. La struttura formale di questa tecnica garantisce che vengano identificati tutti i rischi connessi all’attività analizzata, tramite attività di brainstorming e confronto diretto tra le esperienze di diverse persone e funzioni aziendali. Il principale svantaggio è legato ai lunghi tempi e quindi ai costi elevati.

L’approccio per team

Le modalità operative HAZOP richiedono il concorso di esperti e operatori coinvolti in un team multidisciplinare che lavora attenendosi agli scopi e alla programmazione dello studio stabiliti dalla committenza. Il team deve fare ricorso ada un approccio sistematico e creativo per percorrere l’impianto e correlare in modo logico i singoli eventi accidentali, identificando quindi le interazioni di eventi che possono portare a conseguenze indesiderate.

La sistematicità può essere raggiunta in vari modi. Ad esempio, il metodo a “parole guida” prevede una combinazione fra “parole guida” e “variabili di processo”, per mezzo della quale di determina una dinamica caratterizzata da un alternarsi di domande e risposte tra leader e membri del team. Il leader definisce, in ciascun P&ID (Process and Instrumentation Diagram), una serie di punti singolari e di sezioni delimitate da più nodi. Tutto ciò favorisce un’ottima base per la stesura di manuali operativi delle singole parti di impianto e per la valutazione di procedure scritte.

Le sedute del team mirano all’individuazione dei pericoli esistenti nella gestione di un determinato processo lavorativo. Tali pericoli sono identificati e indagati sulla base di deviazioni, siano esse accidentali o meno, di parametri chiave, caratteristici del processo in esame. Tale analisi è condotta attraverso una fase di definizione degli ambienti lavorativi e comprensione dei processi lavorativi che in essi hanno luogo, in una successiva disamina di parametri (con deviazioni e relative conseguenze), per procedere infine alla registrazione delle conclusioni su possibili pericoli e di raccomandazioni utili per la loro gestione. È fondamentale ricavare una tabella di correlazioni logiche fra gli eventi, le scoperte della squadra (rischi, problemi operativi), le raccomandazioni per le modifiche e gli approfondimenti relativi al processo, all’impianto e alle procedure.

 

Tab.1 Hazop table example (ResearchGate)

Tab.1 Esempio di tabella Hazop (incidenti indesiderati, ResearchGate)

 

Il metodo HAZID

Se il metodo HAZOP è utilizzato per l’identificazione dei rischi potenziali connessi all’esercizio di un impianto o di un'attività, il metodo HAZID (HAZard IDentification) opera in modo simile identificando il rischio in relazione a un sistema EUC (Equipment Under Control ovvero Apparecchiatura controllata) e al controllo associato. Il tutto con riferimento alle norme ISO 17776 (Orientamenti in materia di strumenti e tecniche per l’identificazione e valutazione degli eventi pericolosi) e ISO 12100 (Sicurezza del macchinario - Principi generali di progettazione - Valutazione del rischio e riduzione del rischio).

L’obiettivo della fase HAZID è quindi quello di individuare il potenziale pericolo intrinseco nel sistema controllato, senza ricorrere all’implementazione delle funzioni legate alla sicurezza. Il risultato ottenuto deve essere sufficientemente dettagliato in modo da consentire l’identificazione di potenziali deviazioni dai requisiti relativi al minimo SIL (Safety Integrity Level) richiesto.

 

 

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