Tra skill manageriali e quadro normativo: il ruolo del Safety Manager

06 nov 2019 / di GM International

Categorie: Safety news

Perché è il suo ruolo è fondamentale? Quali requisiti professionali deve possedere? Quale norma ne regola l’attività? Cerchiamo di rispondere a queste domande descrivendo il profilo dell’HSE Manager ideale.

Quello del Safety Manager, e in chiave più allargata dell’HSE (Health, Safety and Environment) Manager, è un ruolo molto delicato. Non sempre questo professionista ha a disposizione un team di supporto o un budget adeguato. In alcuni casi è visto con diffidenza o come un peso da alcuni componenti dell’azienda. Il problema di fondo è che anzitutto bisogna costruire una cultura della sicurezza incoraggiata e condivisa dalla Direzione e dal Management. Basterebbe ricordare non solo il dato drammatico degli oltre 3.000 morti sul lavoro che si registrano ogni anno nell’Unione Europea (fonte Eurostat 2019) e i più di 2 milioni nel mondo (fonte IOSH, Institution of Occupation Safety and Health), ma anche le conseguenze degli incidenti industriali, in particolare quelli riconducibili agli stabilimenti pericolosi, sull’ambiente e sulle zone produttive e residenziali poste nelle vicinanze.

Ogni azienda deve comunque impostare e ritagliare sulla base delle proprie esigenze il proprio profilo di Safety Manager ideale, il quale deve possedere sia skill manageriali (leadership, proattività, doti di comunicazione, apertura, attitudine al problem solving) sia doti tecnico-operative molto specifiche.

Un altro punto fondamentale è il coinvolgimento degli altri team leader e del management aziendale. All'interno di questa cultura, il responsabile della sicurezza sarà visto come un esperto del settore, aiutando i team leader e il senior management a guidare i miglioramenti della sicurezza sul posto di lavoro. Oltre ad analizzare i dati e formulare raccomandazioni, questi soggetti dovrebbero svolgere un ruolo costante nella formazione della forza lavoro e nel miglioramento dei protocolli e delle policy aziendali accanto al Safety Manager.

Volgendo lo sguardo a un futuro non troppo lontano, una delle sfide che i Safety Manager hanno di fronte è quella di interagire con robot, droni e assistenti di intelligenza artificiale in grado di raccogliere grandi quantità di dati da impianti e macchinari.

 

La Norma UNI

Dal punto di visto normativo il profilo dell’HSE è desumibile dalla UNI 11720:2018, dove sono descritti il ruolo, la funzione, lo scopo e le sfide nell’integrazione tra salute, sicurezza e ambiente. È interessante notare che la norma, entrata in vigore poco più di un anno fa, il 19 luglio 2018, delinea due diversi profili professionali del Manager HSE: il Manager HSE Operativo che svolge la propria attività con riferimento agli aspetti strategici definiti e decisi ad un livello più elevato dell’organizzazione e il Manager HSE Strategico individuato dal vertice aziendale per disporre di una figura professionale che possa supportarlo nella definizione delle scelte strategiche e dei relativi obiettivi in materia di salute, sicurezza e ambiente. Secondo i documenti UNI, da un lato egli deve essere protagonista tanto nella fase preventiva, dove vengono definite le strategie aziendali, anticipando i rischi delle diverse alternative decisionali. Dall’altro deve muoversi nella conduzione delle misure di prevenzione e protezione dai rischi per i lavoratori, per l’ambiente e per il patrimonio aziendale, coerentemente con le normative vigenti. E dunque, secondo la giurisprudenza italiana non va confuso con l’RSPP (Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione) che pur operando nello stesso contesto ha un ruolo specificatamente consulenziale.

 

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