La sicurezza intrinseca è un requisito indispensabile quando si tratta di luoghi pericolosi.
Quando un’area viene classificata come pericolosa, ossia con un’atmosfera potenzialmente esplosiva, bisogna adottare alcuni provvedimenti per eliminare le possibili fonti d’innesco.
Partendo dal triangolo del fuoco, sappiamo che ossigeno, combustibile e sorgente di innesco sono gli elementi che contribuiscono a provocare un’esplosione. Nelle aree più pericolose sono presenti almeno due dei tre requisiti. La sicurezza intrinseca è una questione complessa, pertanto le misure di prevenzione sono molteplici. Analizziamo le più importanti.
La responsabilità più grande del progettista è quella di eliminare tutte le fonti d’innesco. Questo è possibile mantenendo l’energia elettrica e termica a un livello inferiore rispetto a quello necessario a provocare una combustione.
In base alla classificazione dell’area si dovranno perfino usare degli utensili che impediscano che si creino le scintille. Questi strumenti sono solitamente fatti di alluminio o materiali simili.
Ogni dispositivo a sicurezza intrinseca, che si trova in una qualsiasi area pericolosa, deve utilizzare barriere a sicurezza intrinseca. Si tratta di dispositivi creati per limitare tensione e corrente, ossia le possibili cause di scintille nei conduttori di segnale e di potenza di un dispositivo.
Ci sono tre condizioni di base che le barriere IS devono soddisfare quando vengono utilizzate in luoghi pericolosi:
- il dispositivo in campo utilizzato deve essere certificato;
- le barriere a sicurezza intrinseca devono garantire un livello di protezione proporzionale alla pericolosità dell’area;
- il cablaggio e la progettazione devono essere conformi alle attuali normative in materia di sicurezza intrinseca.
Anche una struttura che inizialmente potrebbe sembrare non pericolosa può nascondere delle aree potenzialmente a rischio di esplosione. E’ importante avere la consapevolezza che anche un’area piccolissima può provocare un disastro. È per questo motivo che il processo di installazione dei sistemi di controllo nelle aree pericolose deve essere portato avanti da squadre multidisciplinari.
La legge richiede che tutti i gestori dell’impianto classifichino correttamente tutte le aree che potrebbero avere un’atmosfera esplosiva. Una singola persona non è sufficiente per gestire correttamente questa classificazione. Pertanto il progettista del sistema di controllo lavora generalmente insieme ad altri specialisti (per esempio: ingegnere impiantista, addetti alla sicurezza, ecc.) per determinare in maniera accurata la classificazione dell’area.
Un’altra collaborazione importante è quella tra i gestori d’impianto e i venditori o costruttori di barriere della sicurezza intrinseca. Per esempio, in GM International lavoriamo a stretto contatto con i nostri clienti per aiutarli a scegliere il dispositivo sulla base delle loro esigenze. I nostri esperti esaminano attentamente i progetti a sicurezza intrinseca dei nostri clienti, controllando tutti i componenti per assicurarsi che siano idonei per una determinata area pericolosa. Anche se alcuni dei nostri clienti impiegano esperti in sicurezza, è importante notare che i requisiti e gli standard in questo settore possono cambiare. Una parte molto importante del nostro lavoro è quella di conoscere e rispettare le attuali normative, questo comporta che dobbiamo tenerci costantemente aggiornati. Inoltre, consigliamo dei dispositivi che non diventano subito obsoleti e ci assicuriamo che l’investimento dei clienti nei dispositivi a sicurezza intrinseca porti un ROI (Return On Investment) a lungo termine. Scegliendo le giuste barriere a sicurezza intrinseca, si possono limitare le scintille e il calore che provocano esplosioni nei dispositivi elettrici sia in condizioni normali che anormali. Le barriere a sicurezza intrinseca sono fondamentali per proteggere dispositivi a basso consumo energetico come solenoidi, sensori, LED e strumenti vari.
Altri modi di protezione possono prevedere l’uso di attrezzature a prova di esplosione, ma anche dispositivi di pressurizzazione o di lavaggio. In genere, questi metodi vengono usati in alternativa alla sicurezza intrinseca, quando quest’ultima non è adeguata. Per esempio, quando il consumo di energia da parte dell’apparecchiatura in zona pericolosa è maggiore dell’energia minima di innesco dell’atmosfera esplosiva.
Infine, il cablaggio e l’istallazione delle barriere a sicurezza intrinseca devono corrispondere perfettamente con i documenti di progetto. Non basta un dispositivo di contenimento standard, come per gli altri casi.
Vi sono numerosi altri requisiti per le applicazioni delle barriere a sicurezza intrinseca, a parte quelli di base qua descritti.