Sicurezza delle apparecchiature in Nord America: normativa HazLoc

20 mar 2019 / di GM International

Categorie: GMI Products&Certifications

Poter disporre di apparecchiature sicure, in ambito industriale, è fondamentale, sia per permettere un corretto funzionamento degli impianti sia per consentire agli utenti di lavorare in piena sicurezza. Per questo, in Europa e nel resto del Mondo, sono state create normative che hanno proprio lo scopo di garantire la loro sicurezza.

 

Nel vecchio continente rivestono un'importanza notevole le Direttive europee ATEX, ossia la Direttiva 2014/34/UE, che regolamenta le caratteristiche che devono avere le apparecchiature da utilizzare in aree a rischio di esplosione e la Direttiva 99/92/CE per la sicurezza e la salute dei lavoratori in ambienti a rischio di esplosione.

 

Per quanti sono interessati a esportare le proprie apparecchiature fuori dall’area europea è determinante adeguarsi allo schema di certificazione IECEx, accettato e riconosciuto in oltre 30 mercati internazionali, che ha l'obiettivo di garantire la sicurezza delle apparecchiature nel mondo.

I costruttori di attrezzature utilizzabili in ambienti potenzialmente esplosivi, che desiderano rivolgersi al mercato nordamericano, tuttavia, devono adeguarsi anche alla normativa HazLoc (Hazardous Location). Questa normativa non nasce da una reinterpretazione nordamericana delle norme europee, ma si adegua al National Electrical Code (NEC), standard previsto negli Stati Uniti che si riferisce all'installazione sicura di cavi e apparecchiature elettriche. Questa classificazione appartiene alla serie dei National Fire Codes, codici pubblicati dalla National Fire Protection Association (NFPA), associazione nata per standardizzare gli impianti antincendio, ed è adottata da Regioni e Stati che vogliono certificare che le attività elettriche siano applicate in modo sicuro.

 

Differenze tra ATEX e HazLoc

Mentre la direttiva ATEX 99/92/CE  classifica le aree industriali in tre zone con diversi livelli di pericolosità (la zona 2 comprende aree in cui la presenza di atmosfera esplosiva si verifica solo in condizioni di guasto; la zona 1 include ambienti in cui la presenza di atmosfera esplosiva può verificarsi anche in condizioni di funzionamento normale ma per poche ore all'anno; la zona 0 prevede ambienti in  cui la presenza di atmosfera esplosiva può verificarsi anche in condizioni di funzionamento normale parecchie ore all'anno), la normativa HazLoc suddivide le aree industriali in due categorie: la divisione 1 e la divisione 2. La divisione 1, la più pericolosa, accorpa approssimativamente gli ambienti rientranti nella zona 0 e nella zona 1 della direttiva ATEX. La divisione 2 comprende invece gli ambienti che la direttiva ATEX definisce come zona 2. Il National Electrical Code indica, inoltre, quali sono le tecniche che rendono il prodotto adeguato per la divisione 1 o per la divisione 2.

 

Svantaggi e vantaggi della normativa nordamericana

Nella normativa nordamericana esistono alcune criticità. Una di esse è costituita dal prendere in considerazione solo il materiale elettrico.

Inoltre, le norme sono pubblicate dai laboratori di certificazione qualificati a livello federale, che

le adattano alle esigenze di un particolare territorio nazionale. Di conseguenza le normative risultano disomogenee, perché ogni laboratorio può scrivere norme differenti.

Anche l'accorpamento di zona 0 e zona 1 è uno svantaggio, perché il trattare in modo identico le due aree costringe gli utilizzatori ad installare prodotti più complessi anche dove non sono indispensabili.

Un elemento positivo della normativa sta nelle procedure di controllo. Il costruttore di prodotti utilizzabili in area potenzialmente esplosiva deve garantire la conformità del prodotto non solo in fase di progetto, ma anche successivamente. Deve dimostrare, quindi, che tutti i prodotti realizzati siano conformi al progetto certificato. Per permettere tutto questo, sono previste rigorose procedure di controllo a campione sui prodotti realmente realizzati. Svariate volte all'anno, quindi, un ispettore verificherà che i prodotti realizzati siano conformi a quanto certificato inizialmente.

 

E in area euroasiatica?

Per chi è interessato a esportare i propri prodotti fuori dall'Unione Europea, gli obblighi non si esauriscono qui. Quanti vogliono rivolgersi al mercato russo o euroasiatico devono tener presente anche un ulteriore schema di certificazione, previsto per ottenere il certificato di conformità EAC (EurAsian Conformity), documento obbligatorio per l'esportazione e la vendita di un vasto numero di prodotti in Russia e nel resto dei paesi dell’Unione Economica Eurasiatica.

Questo schema ha avuto un'evoluzione simile a quella della direttiva ATEX, benché di nascita molto più recente, con il passaggio dalla conformità alla norma alla conformità a requisiti essenziali presenti nel regolamento tecnico.

Anche per lo schema EAC sono previste ispezioni per attestare la sicurezza del prodotto. Questo schema, tuttavia, risente di norme obsolete ancora in vigore che probabilmente, nel tempo, saranno sostituite con normative più aggiornate. Un punto di debolezza dello schema EAC risiede nella mancanza di libertà di scelta nelle tecniche costruttive previste per proteggere il prodotto.

 

Questa è dunque la panoramica a livello mondiale delle certificazioni di sicurezza necessarie per l’adozione di apparecchiature in ambito industriale, essenziali sia per assicurare il corretto funzionamento degli impianti, sia per garantire la piena sicurezza dei lavoratori.

 

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