Dieci strategie per ridurre i fermi impianto nel settore Oil&Gas

20 nov 2019 / di GM International

Categorie: Safety news

Il blocco di un impianto del settore Oil&Gas è un evento fortemente indesiderato. Ecco quali buone pratiche e tecnologie assicurano contromisure efficaci.

L’attenzione alla sicurezza è un fattore chiave nel settore dell’Oil & Gas, dove la natura dei processi e delle attività richiede cautele straordinarie. Per gli stakeholder del settore è fondamentale poter massimizzare l’efficienza operativa e la sicurezza unitamente alla riduzione dei rischi, alla tutela dell’ambiente e dei patrimoni e al rispetto delle normative. Fermi, guasti e spegnimenti di impianto sono una delle principali fonti di pericolo e di perdita economica. Ci sono però alcune strategie di carattere generale che possono essere applicate per evitare o minimizzare queste eventualità. Vediamole in breve. 


1. Accesso ai dati in tempo reale. Piattaforme IT e HMI/Scada di nuova concezione possono gestire i dati real-time anche in architetture web, distribuite con connettività standard da qualunque punto di accesso. Questo permette di collegare fra loro le varie sezioni di impianto o di pipeline, i sistemi di trasporto, i sistemi di misura e contabilizzazione, le raffinerie o le piattaforme off-shore.

2. Controllo remoto. Operazioni di revamping, manutenzione, gestione di impianto e rilevamento dati coinvolgono l’ottimizzazione dei processi attraverso il controllo da remoto e altri strumenti di monitoraggio, in chiave 4.0. Questa visione affonda le proprie radici nel promettente mercato delle tecnologie IIoT (Industrial Internet of Things).

3. Edge Computing. L'Edge Computing è un sistema di elaborazione cloud-based, che gestisce le informazioni ai margini della rete, dove i dati vengono prodotti. Grazie a questa caratteristica la tecnologia Edge può essere utilizzata in ambienti distribuiti tipici dell’Oil&Gas, nei pressi delle installazioni e delle fonti dei dati riducendo i ritardi e trasformando i modelli di gestione.

4. Sistemi di controllo, sicurezza e diagnostica. Per massimizzare l'efficienza, l’affidabilità e la sicurezza, impianti di estrazione, oleodotti e impianti Oil&Gas in generale stanno diventando sempre più integrati. Ciò comporta l’utilizzo di sistemi di connettività e controllo conformi alle severe normative di settore e affiancati da potenti strumenti di diagnostica e di supervisione.

5. Aggiornare o sostituire gli impianti obsoleti. Il guasto e il fermo di impianti obsoleti pregiudicano i tempi di consegna delle commesse e generano costi imprevisti rispetto al budget. È importante quindi identificare lo stato di usura dei componenti elettronici dell’impianti definendo un’analisi di reperibilità/riparabilità/sostituzione dei componenti obsoleti, con piani di revamping e con l’applicazione di sensori di rilevazione delle performance.

6. Manutenzione predittiva. Le attività nell’Oil&Gas si svolgono generalmente in ambienti critici e con KPI complessi. Un uso intelligente dei dati e il ricorso alla manutenzione predittiva che fa uso di modelli matematici allo scopo di individuare preventivamente i guasti, offre una maggiore visibilità sulle condizioni delle attrezzature di processo, riducendo i tempi di fermo e gli interventi non pianificati.

7. Inverter e variatori di velocità. I motori elettrici obsoleti, vecchi o danneggiati possono avere livelli di efficienza molto bassi e compromettere le prestazioni dell’impianto fino a bloccarlo. L’installazione di inverter, variatori di velocità e soft start specifici e ad alta efficienza migliorano rendimenti e durata dei motori.

8. Progettazione sicura. La progettazione degli impianti in conformità alla norma IEC 61511 è l’approccio corretto per affrontare efficacemente i problemi di sicurezza e affidabilità legati all’Oil&Gas. Risulta perciò fondamentale attivare un’ampia politica di analisi del rischio che comprende le procedure di configurazione, installazione e messa in servizio del SIS (Safety Instrumented System), l’allocazione delle SIF (Safety Instrumented Function) ai livelli di protezione e determinazione dei rispettivi SIL (Safety Integrity Level).

9. Formazione. I driver della trasformazione, anche in ambito petrolifero, sono rintracciabili nell’evoluzione tecnologica e nella necessaria formazione al personale che coinvolge sensoristica, controllo remoto, software e condition monitoring. Formazione e training devono anche conservare e tramandare pratiche e guideline, derivanti dall’esperienza di utilizzatori, costruttori, ingegneri della manutenzione e società di ingegneria. Ad esempio, nell’ambito della sicurezza funzionale GM International promuove corsi conformi allo schema di certificazione FSE (Functional Safety Engineering) adottati da TÜV Rheinland per i sistemi di sicurezza strumentati (SIS) secondo gli standard IEC 61508/61511.

10. Security. Il settore dell’Oil&Gas è un target particolarmente appetibile per i cyber criminali. Ci sono molti punti di accesso per attaccare infrastrutture critiche e molti bersagli la cui manomissione può produrre disastri su larga scala. Le aziende dell’Oil&Gas devono mettere in campo un grande sforzo di raccolta informazioni e di security-by-design per prevenire e ridurre al minimo le conseguenze degli attacchi informatici.

 

 

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