I sistemi di sicurezza strumentati (SIS) sono soluzioni tecnologiche progettate per proteggere impianti industriali e ambienti produttivi da situazioni di rischio. Utilizzati principalmente in settori come l'oil & gas, la chimica, e l'industria manifatturiera, i SIS garantiscono la sicurezza di persone, attrezzature e processi produttivi, intervenendo in caso di malfunzionamenti o condizioni pericolose.
In quest'ottica, la disponibilità all’interno di un'azienda di una SIF (Safety Instrumented Function) gioca un ruolo importante in qualsiasi piano di sicurezza. Perché è così importante?
SIF è l’acronimo di Safety Instrumented Function (funzione di sicurezza strumentale) e si riferisce all'attrezzatura progettata per prevenire o ridurre i rischi di un pericolo specifico.
La SIF ha un triplice scopo:
La SIF rileva l’imminenza di un incidente e agisce in modo da riportare il processo a una condizione di sicurezza - tutte abilità dipendenti dal SIL (Safety Integrity Level) della funzione.
In caso di guasto interno, la sicurezza funzionale descrive il comportamento di un dispositivo di sicurezza (sia a livello hardware sia software). L’obiettivo principale è raggiungere una condizione di protezione. Per farlo, il dispositivo stesso dovrebbe rilevare i suoi guasti e segnalarli.
Ma è qui che sorge il problema: l’unico requisito della normativa è la sicurezza, non la disponibilità.
Un dispositivo di sicurezza è capace di chiudere un’intera linea di produzione o addirittura un intero stabilimento se dovesse rilevare anche la più piccola probabilità di un possibile guasto. In questo modo il dispositivo è al sicuro, rispetta le normative e ha anche un alto livello di SIL. E’ proprio questo di cui ha bisogno il cliente?
La normativa richiede sicurezza, mentre il cliente richiede sicurezza e disponibilità. Ma questo non significa scendere a compromessi con la sicurezza.
È qui che entrano in gioco i SIS.
SIS è l’acronimo di Sistemi di Sicurezza Strumentati. Vengono usati per monitorare la condizione dei valori e dei parametri rilevanti dell’impianto. Quando si verificano condizioni di rischio, questi sistemi fanno scattare un allarme e intervengono per portare l’intero impianto (o la sola sezione interessata) in condizione di sicurezza. A volte, per raggiungere questa condizione di sicurezza è solo necessario spegnere tutto.
I SIS sono molto usati nelle industrie di processo, perché possono implementare automaticamente le funzioni di sicurezza strumentate (SIF) per prevenire o ridurre le conseguenze di situazioni potenzialmente pericolose.
La sicurezza e la disponibilità rappresentano i due aspetti fondamentali per valutare la performance del SIS. La sicurezza è un attributo imprescindibile che indica la capacità del SIS di prevenire incidenti indesiderati.
Il SIS può percepire efficacemente le condizioni di pericolo e agire per portare avanti il processo in sicurezza. La disponibilità è un requisito fondamentale per i SIS per assicurarne il normale funzionamento.
Se non c’è disponibilità, il sistema di sicurezza potrebbe intervenire senza che ce ne sia una reale domanda: ci sarebbe dunque un’attivazione spuria. Le attivazioni spurie del SIS possono contribuire alla chiusura parziale o totale del processo, influenzando le normali operazioni e portando a una grande perdita economica.
Per concludere, la sicurezza e la disponibilità non dovrebbero mai essere considerate come esclusive, ma come complementari. Scegliendo il giusto SIS si possono assicurare condizioni di completa sicurezza al personale e allo stabilimento, senza subire perdite economiche.